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Rami Vita in aumento a fine 2018

Secondo quanto emerge dall’ultimo rapporto trimestrale ANIA Trends Flussi e Riserve Vita, nel 2018 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato Vita in Italia (lavoro diretto svolto da imprese italiane ed extra-UE) è stato pari a 28,9 miliardi di Euro, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente ma in diminuzione rispetto al triennio 2014-2016, quando la raccolta netta era superiore di oltre 10 miliardi. Il risultato, evidenzia il documento periodico del Servizio Attuariato, Statistiche e Analisi Banche Dati di ANIA, è stato determinato dall’aumento del volume dei premi (+3,5%), dovuto principalmente al contributo positivo della raccolta di ramo I, che ha compensato l’incremento del totale onere sinistri (+2,9%), dovuto in gran parte ai riscatti.

Analizzando gli andamenti nei singoli trimestri, si osserva come il flusso netto realizzato negli ultimi tre mesi del 2018, pari a 4,9 miliardi, risulti in netto calo sia rispetto all’analogo trimestre del 2017 (-41,2%) sia rispetto a tutti i trimestri del 2018; nel dettaglio, la raccolta netta di ramo III, pari a 2,2 miliardi, risulta dimezzata rispetto al quarto trimestre 2017 mentre quella di ramo I (2,8 miliardi) registra un calo del 35%.

Da inizio anno il volume dei premi contabilizzati è stato pari a 102 miliardi di Euro, in aumento del 3,5% rispetto al 2017, dopo due anni consecutivi di variazione negativa (-11% e -3,6% rispettivamente nel 2016 e nel 2017). L’84% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in aumento del 3,8% rispetto al 2017 (percentuali ricavate utilizzando i dati della rilevazione associativa mensile sulla nuova produzione Vita).

L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’80% da premi unici – in aumento del 3% rispetto al 2017 – e per il restante 20% da premi periodici, di cui il 5% sono premi di prima annualità (+17,5%) e il 15% premi di annualità successive (+1,9%).

Nel 2018 l’ammontare complessivo delle uscite, pari a 73,2 miliardi di Euro, è risultato in aumento del 2,9% rispetto all’anno precedente e ancor più rispetto a quello rilevato nei quattro anni precedenti. La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 62% dei pagamenti complessivi, in aumento del 2,9% rispetto al 2017; le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, hanno raggiunto un’incidenza pari al 25% delle uscite totali, a fronte di un ammontare in crescita dell’1,7%, mentre il restante 13% è costituito dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze Vita, che hanno registrato un incremento annuo del 5%.

Le riserve tecniche Vita alla fine del quarto trimestre 2018 sono state pari a 684,1 miliardi di Euro, in aumento del 4% rispetto al 2017 ma in lieve diminuzione (-0,2%) rispetto alla fine del III trimestre 2018; quest’ultimo risultato, segnalano dall’ANIA, è riconducibile alle polizze di ramo III che hanno subito un forte decremento delle riserve matematiche (oltre 6 miliardi rispetto ai primi nove mesi del 2018) per effetto dell’andamento dei mercati finanziari. In particolare, il 73% delle riserve tecniche deriva da impegni assunti nel ramo I mentre il 20% fa riferimento a polizze di ramo III.

Analizzando la concentrazione delle riserve tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine del 2018, si osserva che circa la metà dell’intero ammontare (48,5%) è detenuto dalle prime cinque compagnie, mentre se si considerano anche le successive cinque si arriva a quasi il 70%. La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2017 è stata pari a 26,2 miliardi, 2,7 in meno rispetto al saldo tecnico del settore Vita, in quanto il ridimensionamento delle riserve di ramo III è stato compensato solo in parte dall’incremento delle riserve di ramo I dovuto ai rendimenti delle polizze attribuiti agli assicurati.

Analisi di dettaglio dei principali rami (I, III e V) e dei prodotti ibridi

Nel 2018 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a 16 miliardi di Euro (di cui 12,4 miliardi generato dalla sola quota di ramo I delle polizze multiramo), in calo del 4,4% rispetto al 2017 e ancor più rispetto al quadriennio 2013-2016 quando la raccolta netta era mediamente pari al doppio. Il risultato è stato determinato dall’incremento del 5,5% della raccolta premi, pari a 66,2 miliardi (di cui il 78% a premio unico), a fronte di un aumento più consistente (in termini percentuali) registrato dalle uscite (+9%), che raggiungono quota 50,2 milairdi (di cui il 58% rappresentato da riscatti e altri rimborsi). L’incidenza dei premi di nuova produzione sul contabilizzato è stata pari all’84%, superiore di due punti percentuali rispetto a quella registrata nel 2017. Gli oneri complessivi per riscatti, scadenze e sinistri hanno rappresentato il 10% delle riserve del ramo.

Relativamente al ramo III, la raccolta netta da gennaio è stata pari a 11,5 miliardi di Euro (di cui 9,7 miliardi generati dalla quota di ramo III delle polizze multiramo), in aumento dell’1%) rispetto al 2017. Il risultato è stato determinato dal calo annuo del 4,6% registrato dal volume premi, pari a 29,8 miliardi (di cui il 90% collegato a nuovi contratti e l’82% relativo a premi unici) e da una contrazione ancor più alta, in termini di variazione percentuale, delle uscite (-7,8% rispetto al 2017), per un importo pari a 18,3 miliardi, principalmente dovute a riscatti (il 74% del totale oneri). L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato il 13,3% delle riserve del ramo.

Il ramo V, con un volume premi di 3,8 miliardi di Euro (di cui l’87% di premi unici) – in aumento di quasi il 50% rispetto al 2017 – e con un ammontare di pagamenti pari a 3,6 miliardi (di cui quasi il 60% dovuto a riscatti), in calo dello 0,9% rispetto al 2017, ha visto una raccolta netta positiva pari a 254 milioni (in calo rispetto ai primi nove mesi del 2018, quando si attestava a 757 milioni). Il 56% del totale premi fa riferimento a nuovi contratti, mentre l’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato il 12,6% delle riserve del ramo.

Per quanto concerne i prodotti ibridi (multiramo), nel 2018 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) è stato pari a 22,1 miliardi di Euro (di cui il 56% collegato al ramo I), pari al 77% della raccolta netta complessiva del settore Vita e in crescita del 10,8% rispetto a quello registrato nel 2017.

Il volume dei premi contabilizzati ha raggiunto quota 31,3 miliardi (+15,5% rispetto al 2017), di cui 27,2 riconducibili a premi unici e i restanti 4,1 a premi periodici. Il 57% è rappresentato da premi di ramo I (+30,6% rispetto al 2017), mentre i premi di ramo III si attestano al 43%, con un importo pressoché stazionario (+0,2%) rispetto al 2017.

L’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a 9,1 miliardi di Euro (+26,9% rispetto al 2017), quasi totalmente riferibile a riscatti e altri rimborsi (pari all’84% dei pagamenti complessivi) che crescono del 26,8% rispetto all’analogo periodo del 2017. Il 58% del totale oneri è generato da polizze di ramo I, che registrano rispetto al 2017 un incremento del 22,6%, contro il +33,6% delle polizze di ramo III.

Per quanto riguarda l’andamento delle riserve tecniche, alla fine del quarto trimestre 2018 l’ammontare delle riserve del ramo I è stato pari a 501,7 miliardi di Euro (il 73% del totale), in aumento del 5% rispetto all’anno precedente, con una variazione dello stock da inizio anno di 23,9 miliardi, ossia quasi 8 miliardi in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti (16 miliardi).

Relativamente al ramo III, a fronte di un flusso netto pari a 11,5 miliardi, la variazione delle riserve da inizio anno è stata invece pari a 700 milioni circa, per effetto – evidenziano dall’ANIA – degli attivi sottostanti alle polizze unit-linked che hanno risentito dell’andamento negativo dei mercati finanziari soprattutto negli ultimi mesi. Alla fine del quarto trimestre 2018 lo stock delle riserve è stato pari a 137,8 miliardi (il 20% del totale), in aumento dello 0,5% rispetto al 2017 ma in calo di oltre 6,5 miliardi rispetto ai primi nove mesi del 2018.

Il ramo V ha raggiunto invece alla fine di dicembre 2018 un ammontare di riserve pari a 28,2 miliardi (il 4% del totale riserve), in crescita del 3,4% rispetto al 2017 (ossia 900 milioni in più rispetto a quanto accantonato alla fine del 2017), generato solo in piccola parte dalla raccolta netta positiva di quasi 300 miliardi.

Alla fine del quarto trimestre 2018 le riserve tecniche dei prodotti multiramo sono state pari a 111,9 miliardi di Euro (il 16% del totale), in aumento del 30% rispetto all’anno precedente; nel dettaglio, il 61% delle riserve è collegato al ramo I, in aumento del 33,1% rispetto al 2017, mentre il restante 39% è relativo alla componente di ramo III, che registra un incremento annuo del 25,6%.

Analisi dei premi per canale distributivo

Nel 2018 la principale forma di intermediazione, in termini di volume premi, è risultata essere il canale degli sportelli bancari e postali, con un ammontare pari a 62,3 miliardi di Euro (+3% rispetto all’anno precedente) e un’incidenza sul totale premi vita del 61%.

Nel dettaglio, i rami in cui questo canale ha registrato la maggiore quota sono il ramo I (64%) e il ramo III (61%), oltre a commercializzare il 62% delle polizze multiramo (che nascono come combinazione di entrambi i rami). Volumi di attività più contenuti si sono riscontrati invece nel ramo V e nel ramo VI, dove è molto forte la presenza della vendita diretta tramite agenzie in economia, con quote di mercato sui singoli rami rispettivamente del 49% e del 39%; nel 2018 quest’ultimo canale ha raccolto un ammontare premi pari a 9,8 miliardi (il 10% del totale premi Vita), con un aumento del 16,3% rispetto alla fine del 2017, collegati per il 62% a polizze di ramo I.

I consulenti finanziari abilitati hanno distribuito il 27% dei premi di ramo III, oltre la metà dell’intera raccolta del canale che nel 2018 ha raggiunto 14,6 miliardi di Euro (il 14% del totale mercato Vita), importo in calo del 3,3% rispetto all’anno precedente. Il terzo canale di intermediazione risulta essere quello relativo agli agenti, con una quota di mercato pari al 13% e un ammontare di 13,3 miliardi (-1,8% rispetto al 2017), prevalentemente relativi a polizze di ramo I (il 15% dei premi del ramo).

I broker e gli altri canali non tradizionali hanno contabilizzato un volume premi annuo complessivo di 2 miliardi di Euro, di cui il 53% collegato a polizze di ramo I e il restante principalmente a polizze di ramo V. Le polizze di ramo IV, seppur ancora scarsamente commercializzate in Italia, sono state vendute principalmente da quest’ultimo canale.

 

ANIA
Serie storica flussi e riserve Vita
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